GIOVANI DEMOCRATICI
DEL TRENTINO
"La più grande tragedia avrà inizio quando i giovani non vorranno più cambiare il mondo" -Vasile Ghica
PROGETTO PERIFERIE PARTECIPATE
Che cos'è il Progetto Periferie Partecipate?
Il Progetto Periferie Partecipate nasce con un'idea di fondo, semplice ma allo stesso tempo difficile da realizzare: conoscere la realtà e agire per trasformarla. Ma come?
Troppo spesso ci si ritrova a parlare di problemi in modo astratto, lasciando spazio a speculazioni che crollano facilmente di fronte all'evidenza della realtà; e troppo spesso si pianificano ipotetiche soluzioni che, a confronto con i diretti interessati, dimostrano la loro artificialità.
Abbiamo realizzato che una giovanile politica può fare di più. Deve fare di più.
Dobbiamo avere la voglia e l'energia di uscire dalle sedi di partito per metterci in gioco di prima persona, anche al costo di mettere in discussione idee e concezioni radicate che credevamo giuste e "infallibili".
Vogliamo avere esperienza diretta dei territori, vedere in faccia chi ci vive, dare una mano alle persone che vi dedicano la propria vita. Vogliamo ascoltare le critiche di chi ha perso la speranza e i consigli di chi ce l'ha ancora. Come possiamo fare tutto questo?
Noi Giovani Democratici del Trentino, in collaborazione con i GD della Bassa Modenese e i GD di Napoli, abbiamo deciso di sperimentare un modello di fare politica che definiamo "azione-ascolto".
Sulla scorta di quanto emerso dalla "Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie" avvenuta nel corso della XVII legislatura, abbiamo deciso di cominciare dalle periferie, luogo ormai simbolo delle disuguaglianze economiche e delle tensioni sociali che attraversano il nostro paese ormai da tempo, e alle quali ogni partito (a maggior ragione un partito che si ispira alla sinistra) deve sapere dare risposta.
Dal 29 Marzo al 4 Aprile, per un totale di 7 giorni, abbiamo cominciato con Scampia, per testare e mettere alla prova per la prima volta il modello di "azione-ascolto".
Le nostre attività si sono suddivise cosi:
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azione: la mattina ci dedicavamo all'azione di volontariato pura, come l'animazione dei bambini del Lotto P, la pulizia del campo rom, la tenuta delle aree verdi e lavori di manutenzione per le famiglie dei lotti adiacenti
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ascolto: il pomeriggio ci dedicavamo all'ascolto, armati di penna e fogli negli incontri con esponenti di associazioni, sezioni di partito e politici locali, di modo da apprendere il ruolo svolto da ognuno, sollevare dubbi, domande, e prendere nota delle problematiche che ognuno faceva emergere
I sette giorni a Scampia sono stati tra i più belli e formativi della nostra esperienza di federazione. Scoprire un contesto del tutto nuovo, parlare con le persone, ascoltarle, imparare ogni giorno qualcosa: tutto ciò ci ha rivelato il fascino di fare politica.
Il nostro obiettivo è quello di estendere il progetto coinvolgendo tutte le federazioni in modo da avviare dal 2019 progetti di azione-ascolto nei territori periferici di tutta Italia, meno conosciuti ma non per questo meno problematici.
