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non c'erano proprio alternative

Assistenzialismo s. m. [der. di assistenziale]. – Nel linguaggio economico e politico, accentuazione delle attività assistenziali della pubblica amministrazione ritenuta dispersiva di risorse e atta a deprimere lo spirito di intraprendenza, di rischio, di cambiamento, che dovrebbe caratterizzare i cittadini e i soggetti economici di un sistema dinamico e moderno.


“Metti su Rai 1 che c'è il TG!” “Ma no dai mamma, c'è la partita!” “La partita la ritorni a guardare tra 20 minuti, voglio sentire i titoli del telegiornale!” “Uff, va bene..”


Nella scatola a cristalli liquidi appare il solito uomo perfetto nel suo completo blu intento a rigirarsi tra le mani i suoi soliti fogli che tanto non leggerà mai, avendo di fronte a sé il solito gobbo che fa scorrere le parole veloci come macchine sulla Brennero: “Buonasera a tutti. Apriamo questa edizione del TG 1 con le elezioni Provinciali in Trentino di domani. Gli ultimi sondaggi non lasciano dubbi: nonostante alcuni passi falsi come l'inaugurazione della Valdastico e l'emergenza immigrazione mai del tutto risolta, il Centrodestra guidato dalla Lega è dato al 61%

Il Centrosinistra, quindi, in questo momento avrebbe perso per il secondo mandato di fila il Governo Provinciale, a causa anche spesso di un'opposizione sterile e un immobilismo a tratti preoccupante...”

“Mamma, tu domani per chi voterai?” Un attimo di pausa ed un'ombra che le passa sopra al viso “Non lo so Tesoro. Non so neanche se andrò a votare”. “La nostra famiglia è sempre stata di sinistra giusto? Il nonno non era stato anche Consigliere Provinciale?” “Sì, il nonno era politicamente molto impegnato, molto più di me o di tuo padre...Ma sono cambiati i tempi, anche giusto 10 anni fa il PD era tutta un'altra cosa...” “Il nonno che voterà?” “Ah lui è una testa dura, non cambierà mai...anche se la Lega per gli anziani ha fatto tanto in questi anni, pensa anche solo al trasporto pubblico completamente gratuito per chi ha più di 70 anni... lui dice che è soltanto una manovra per cercare di ingannare le persone, dar loro questi “contentini” per farli stare tranquilli e non pensare ai migranti e alla situazione del Centro Storico, dove ormai la gente ha paura a girare...“panem et circenses” dice lui...mah, io non lo so..” “Tu pensi che la Lega abbia fatto bene in questi anni?” “Ma quante domande stasera, sembra una puntata di “Otto e mezzo”! Non volevi vedere la partita? Secondo me, comunque, sì, non hanno governato male...penso giusto a tuo fratello: adesso io per i primi tre anni posso stare a casa con lui e noi ci possiamo permettere con il solo lavoro di tuo padre di tirare avanti con un po' di tranquillità...” “A proposito, papà dove è? Di solito a quest'ora è già tornato” “Questa è un'ottima domanda, aspetta che lo chiamo” Lei si alza e questo è un segnale inequivocabile: è finito il momento TG, si può finalmente tornare a guardare la partita. Afferra al volo il telecomando, sperando di non essersi perso nessun goal, e cambia subito canale.


Lei si sposta in camera stando attenta a fare meno rumore possibile per non svegliare il piccolo nella culla vicino a lei. “Ehi ciao Amore! Non aspettatemi per cena, il capo mi ha trattenuto qui al lavoro, un paio d'orette e torno! Ti amo, saluta i ragazzi!” E le mette giù. Lei si ferma qualche secondo a riflettere, e lo sguardo cade sulla grande libreria di fronte al letto. Tutti i manuali e i codici, le vecchie pratiche, tutto fermo e immobile sullo scaffale da ormai troppo tempo...del resto non potevano fare altrimenti: Marco è fuori casa dalle 9 di mattina fino almeno all'ora di cena, con l'arrivo di Giulio uno dei due doveva rimanere a casa...che si poteva fare, portarsi i figli in azienda? Non è mica possibile, non ci sono le strutture, non ci sono i posti, un figlio piccolo non può mica crescere con una tata...e poi c'è Chicco, come fa a farsi da mangiare da solo? E chi lo porta ad allenamento o al corso di violino? Hanno fatto bene, è stata la scelta giusta, è giusto che lei sia rimasta a casa con i ragazzi...la mente ritorna per un'istante alla chiacchierata fatta con Chicco poco prima, su quello che ha fatto la Lega in questi anni. I 9mila euro annuali in contributi che loro prendono fino a che Giulio non avrà compiuto tre anni sono stati un'ottima idea, è grazie a questo che lei è potuta rimanere a casa con i ragazzi e lasciare il lavoro, altrimenti non s'immagina proprio come avrebbero potuto cavarsela..e pensare che questa decisione del Governo Provinciale ha suscitato una marea di critiche: molti dicevano che non era la manovra di cui c'era veramente bisogno, che fosse necessario usare i fondi provinciali non per misure “assistenzialiste” (le chiamavano così, le pare di ricordare), ma per permettere ai genitori di continuare a lavorare, creare asili nei posti di lavoro, che la nascita di un figlio nel 2023 non deve più voler dire che o la mamma o il papà devono rimanere a casa; ma poi cosa vuole veramente dire assistenzialismo? Lo sguardo, fino a quel momento incantato a fissare il vuoto, si sblocca. Basta, ha deciso. Domani voterà Lega. Chi se ne frega su quello che dicono i giornali, se sono tutti un po' razzisti o forse fascisti. Che poi il fascismo è morto, mica torna Mussolini. Hanno aiutato suo papà con i biglietti dell'autobus gratis, hanno aiutato lei e Marco con Giulio. Si sono meritati il suo voto.


Accenna un mezzo sorriso e finalmente esce dalla stanza. Che liberazione, aver deciso chi votare! Le dispiace solo un po' per suo papà, ma ognuno deve votare liberamente! Si arresta un attimo sulla soglia della porta, lo sguardo cade un'ultima volta sulla libreria. Quanto cavolo le sarebbe piaciuto non dover lasciare il suo studio.


Ma non c'erano proprio alternative…


Federico Macchi.

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