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Rapporti Italia-Francia

Dal 1940 non succedeva che l’ambasciatore francese a Roma venisse richiamato per una “crisi diplomatica” tra i due paesi, in tutto questo c’è un’unica differenza: nel 1940 c’era la GUERRA.


Ripercorriamo però i passi che hanno portato a queste fortissime tensioni tra il nostro paese e la Francia.

Il tutto comincia già a giugno, quindi poco dopo l’insediamento del governo giallo-verde, quando Macron denuncia l’irresponsabilità con cui si stava gestendo il caso della nave Acquarius bloccata per giorni nel mediterraneo con 629 migranti a bordo e costretta poi ad attraccare al porto di Valencia solo perché il ministro dell’interno ha chiuso i porti. Dopo quell'episodio iniziano gli scontri tra i governi dei due paesi.


Ad ottobre una nuova polemica viene scatena dal Viminale che accusa alcuni gendarmi francesi di aver scaricato dei migranti oltre il confine italiano, in Val di Susa. Parigi all’inizio nega e denuncia una strumentazione politica da parte del Ministro dell’Interno che nei giorni successivi riceve le scuse dal governo francese ma che ovviamente non accetta rivendicando altri casi del genere.


Nel mese di dicembre cominciano invece le manifestazioni di stampo violento e aggressivo dei Gilet Gialli, i quali ogni settimana invadono le piazze francesi distruggendo auto e opponendo resistenza alle forze antisommossa mandate per cercare di tenere a bada il fenomeno. Queste manifestazioni hanno portato persino alla distruzione della facciata principale del ministero per i rapporti con il parlamento francese causato dallo scontro di una pala guidata da alcuni dei gilet gialli.


Nonostante tutta la violenza e i danni fatti il ministro del lavoro Di Maio esorta i violenti oppositori di non mollare e che il MOVIMENTO 5 STELLE E’ CON LORO. L’apice della crisi si raggiunge però nel momento in cui il ministro stesso e Di Battista fanno visita e pubblicano sui social una foto con i capi dei gilet gialli.


A questo punto il governo francese richiama il suo ambasciatore a Roma per delle consultazioni e dice all’Italia e al governo che mancano di rispetto al loro paese.

La cosa forse più sconcertante di queste dichiarazioni è che sono rivolte ad un paese che uno storico alleato dell’Italia, uno dei paesi che assieme al nostro ha dato un enorme contributo per fondare l’Unione Europea e che non ha mai negato un aiuto nei nostri confronti. Viviamo in uno stato in cui i governanti invece di predicare la pace e concedere il proprio aiuto agli Stati che vivono momenti difficili alimentano la rivolta armata e violenta.


Ci sono già delle conseguenze a tutto questo: infatti la Francia ha cambiato idea sull’accoglienza degli immigrati della Sea Watch 3 e Air France medita di sfilarsi dalla “partita di salvataggio per l’Alitalia” per motivi POLITICO-ISTITUZIONALI, inoltre nella giornata di ieri lo spread è salito di oltre 40 punti e le borse hanno chiuso con -2,58%.


Le persone che oggi governano il nostro paese devono sempre trovare un capro espiatorio se le cose non vanno bene. In questo caso è la Francia ma lo è e lo è stato anche la Germania, come anche l’Unione Europea e tutte le sue istituzioni partendo dalla Commissione. Invece di incolpare tutti perché ci sbattono in faccia la verità sarebbe il caso che il governo lavorasse per riparare agli errori fatti e che ci hanno portato in recessione. L’unica speranza è che la Francia perdoni nuovamente il comportamento inaccettabile delle nostre istituzioni e che questa crisi diplomatica si risolva al più presto.


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15 marzo

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